Quando mi approcciai alla pesca al coregone col galleggiante decisi di informarmi ed approfondire le conoscenze in merito, cercando di individuare, fra i tanti disponibili sul mercato, lo strumento migliore.
Entrai presto in contatto con Werner Ollinger, pescatore Austriaco, ideatore di uno dei più famosi galleggianti per coregoni, il RENKENFINDER.
Werner, con gentilezza e disponibilità rare nel mondo della pesca amatoriale, mi spiegò i pregi della sua invenzione, nonché mi illustrò in maniera dettagliata come sfruttarla al massimo. Riuscimmo, in seguito, anche ad incontrarci e conoscerci di persona, sul Lago di Garda, in occasione di una sua vacanza.
Con orgoglio posso dire di essere stato il primo ad importare ed utilizzare sul lago di Iseo quello che ben presto divenne il galleggiante più utilizzato dai pescatori di coregoni: il RENKENFINDER.
Il vantaggio principale di questo galleggiante, made in Austria, è la possibilità di poter essere utilizzato su qualsiasi fondale senza necessità di stopper, quindi senza doverne stabilire a priori il pescaggio con sondaggi; il RF, infatti, si autoregola, mantendendo la montatura in pesca, su qualsiasi profondità.
Il secondo - ma non meno importante - è quello per cui il movimento di basculamento tipico di questo galleggiante, quando è in pesca correttamente, viene
trasmesso alla montatura, offrendo una presentazione unica dei chironomi, particolarmente attraente nei confronti del coregone.
Quando utilizzare il galleggiante anziché la classica tecnica col "cannino"?
Molti pescatori amanti della tecnica "alla sonda" non concepiscono l'utilizzo del galleggiante nella pesca al Coregone, ed, in effetti, non hanno poi così torto: la pesca col cannino è una tecnica totalizzante, che richiede concentrazione e sensibilità e l'emozione della mangiata (nelle più svariate forme!) è impagabile.
Ma è altrettanto vero che, in certe situazioni, la pesca col galleggiante fa la differenza (e la fa sopratutto se viene utilizzato il Renkenfinder rispetto ogni altro galleggiante, numeri alla mano!); più rilassante, meno impegnativa in termini di concentrazione e se vogliamo, meno tecnica, la pesca col galleggiante sa comunque regalare emozioni, specie nel recupero, ma non solo: vi confesso che, nonostante lo utilizzi da numerosi anni, vedere il galleggiante "addormentarsi" sull'acqua (e dopo capirete cosa intendo!) è ogni volta appagante.
Va inoltre ricordato che, in molti bacini, fra cui il Lago di Iseo, le due tecniche non si escludono a vicenda: è consentito infatti l'uso di massimo due canne per pescatore, pertanto, perché non lanciare un galleggiante?
Detto ciò le situazioni in cui prediligo l'uso del galleggiante sono, in base alla mia esperienza, le seguenti:
- In acqua poco profonda. Nei periodi in cui i pesci si spostano in bassi fondali, il galleggiante la fa da padrone: poter pescare lontano dalla barca, infatti, rappresenta in queste situazioni la strategia vincente
- Quando la presentazione statica dell'esca è preferita dal Coregone
- Quando voglio una alternativa nella presentazione dell'esca, magari in un punto diverso del fondale.
Quando non è consigliato utilizzare il galleggiante RENKENFINDER?
Il RF è ideato per acque ferme o poco mosse. La presenza di corrente forte, vento teso o onda formata rappresentano un ostacolo al suo utilizzo.
Un'altra situazione che può influire negativamente su questa tecnica è la presenza di molto sporco in superficie (alghe, rami, ecc) che, impigliandosi nella lenza, potrebbero compromettere il movimento del galleggiante.
Come è costruito?
Il galleggiante Austriaco RF è formato da un'asta di carbonio su cui sono apposte 2 parti galleggianti in polistirolo, una più’ piccola ovale, posta in alto, che deve rimanere fissa (funziona come contrappeso) e una a pera, più grossa, posta in basso, che può essere spostata sull’asta a piacimento (il corpo del galleggiante).
All'estremità inferiore risiede un peso bilanciatore in ottone.
I materiali sono di elevatissima qualità il che si traduce in una durevolezza dei materiali nel tempo.
Esistono due versioni del classico RF: la prima, quella "lunga" ha una lunghezza di 80cm, l'ultima nata è la versione più corta, di 50,5cm. Sebbene funzionino entrambi nella stessa maniera, personalmente preferisco la versione lunga, che garantisce un miglior movimento della montatura.
Come funziona?
Il galleggiante è costruito e bilanciato affinché, quando si trova in pesca, esso mantenga un assetto inclinato a circa 45 gradi circa rispetto alla superficie dell’acqua.
L'abboccata del pesce si manifesta solitamente con l'inclinazione, fino alla "caduta", del galleggiante sull’acqua: la trazione esercitata dal pesce sulla lenza va infatti a rompere l'equilibrio del sistema, facendo assumere al galleggiante la posizione orizzontale.
Nel caso in cui abbocchi un pesce di piccole dimensioni, il galleggiante non cadrà, ma inizierà a barcollare con movimenti nervosi sul pelo dell’acqua.
Nel video accanto è possibile vedere il momento dell'abboccata.
Come realizzare la montatura per l’utilizzo del Renkenfinder
Affinché il sistema lavori correttamente è estremamente importante seguire queste indicazioni:
Si consigli di utilizzare una canna tipo “bolognese” o trota laghetto morbide ma con buona capacità di lancio, con lunghezza di almeno 4 metri. La canna infatti dovrà essere robusta in modo da permettere il lancio del sistema galleggiante + piombo, ma allo stesso tempo avere una buona piega in modo da attutire le testate del coregone, in fase di recupero. Canne troppo "rigide", infatti, sono la causa principale delle slamate!
I materiali che utilizzo per questa tecnica sono i seguenti:
Come utilizzare il galleggiante in pesca
1) Lanciare la montatura. Il galleggiante resterà arretrato rispetto al punto in cui il piombo tocca l’acqua.
È importante che il lancio sia tale da far cadere il galleggiante in prossimità del piombo. Se troppo distante, il sistema non andrà in pesca.
Accompagnare l'uscita del filo dalla canna o verificare che avvenga senza impedimenti, fino a che il piombo non toccherà il fondale: una fuoriuscita incostante o irregolare del filo nella fase di calata del piombo può inficiare sull'efficienza del sistema.
2) Il piombo arriverà sul fondo. Il galleggiante scorrerà orizzontale sul pelo dell’acqua e, arrivato sulla verticale del punto in cui è sceso il piombo, si metterà “in pesca” in posizione inclinata di 45 gradi.
Se ciò non dovesse accadere, solitamente, la causa andrà ricercata in uno dei seguenti motivi:
Pesca in acqua poco profonda
Nel caso in cui debba essere utilizzato in acque poco fonde (12/15 metri a salire) di profondità potrebbe essere necessaria un’ulteriore accortezza. In tale situazione infatti, essendo poca la colonna d'acqua, il piombo arriverà sul fondo prima che il galleggiante raggiunga, scivolando sull’acqua, la verticale del filo (come spiegato sopra) e pertanto rimarrà orizzontale e non assumerà mai l'assetto a 45gradi.
Per risolvere questa problematica può essere adottata questa tecnica:
Regolazione del corpo del galleggiante
E' possibile regolare l'azione di pesca del sistema spostando la posizione del corpo del galleggiante sull'asta, in modo da modificarne il baricentro.
Tale regolazione si rende necessaria in presenza di acque mosse o se il galleggiante assume una posizione orizzontale dopo essere entrato in pesca: in tal caso sarà infatti necessario spostarlo verso l'altro.
In acque calme o poco mosse, invece, il corpo potrà essere lasciato nella posizione originale o, nel caso in cui il galleggiante assuma una posizione troppo verticale, andrà abbassato verso il piombo.
Riassumendo possiamo dire che:
- Se la pera viene alzata, il galleggiante assumerà posizione più verticale e perderà in sensibilità.
- Se la pera viene abbassata verso il piombo, il galleggiante assumerà posizione più orizzonta con maggiore sensibilità all'abboccata.
La giusta configurazione è una via di mezzo affinché il galleggiante permanga a 45 gradi.
Più il galleggiante è dritto (verticale) sulla superficie dell’acqua, meno sensibile è alla mangiata (cadrà più difficilmente).
ATTENZIONE: il corpo del galleggiante è tenuto in sede da due tubetti di gomma trasparenti (o due perline di gomma), che fungono da fermi. E' molto importante che questi fermi siano ben adesi al corpo del galleggiante stesso, in modo da non lasciargli libertà di movimento.
Controllare periodicamente che i fermi siano uniti al corpo del galleggiante.
Questo articolo nasce con il desiderio di condividere la propria esperienza, senza voler insegnare nulla a nessuno. Tutte le informazioni riportate in questo articolo nascono da esperienze ed opinioni personali, e, come tali, confutabili.
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